Sul finire degli anni ’20 e l’inizio dei ’30, la moda femminile è prima percorsa e poi invasa da una brezza di novità che cambierà per sempre l’essere e il sentirsi donna. Via stretti bustier e sciocche crinoline, via parrucche, via pomelli rossi e nei finti sulle guance. La donna inizia a tagliare capelli e gonne, vestire di nero e indossare cappellini minuti, essenziali, senza fronzoli.
Trasformazioni radicali introdotte da personaggi geniali come
Coco Chanel, ma anche logiche conseguenze di un periodo di congiuntura economica mondiale che rende necessaria la ricerca di nuovi modelli estetici ed in generale, di uno stile di vita più sobrio e pacato.
Il ritratto sprigionato da questa collezione è quello di una donna fluida, sensuale, sognatrice, solo apparentemente semplice, perché non rinuncia né alla propria leggerezza, né al proprio charme. Le linee definite e il taglio tra vita e bacino vogliono riecheggiare gli abiti charleston ed i movimenti di questo ballo, allegri e composti nello stesso tempo.
Come il jersey (scoperto ed utilizzato per la prima volta nella moda da Chanel) la maglina è la protagonista quasi assoluta della collezione, proposta sia in tinta unita che in motivi geometrici e floreali micro e marco. Chiffon impalpabili e sete multicolori completano molti capi che, ispirati alle stampe di
George Barbier, richiamano la delicatezza e limpidezza dell’Art Deco.
Calde lane bouclé danno invece forma a giacchine decoratissime, ma dal taglio semplice e lineare, impreziosite da capellini ispirati alle vivacissime tele di
Tamara de Lempicka. Cappe in panno e guartini glamour vivacizzeranno l’inverno e lo renderanno meno rigido per tutte.
Passamanerie, bottoni vintage, frange e volant, tutto è rifinito con minuzia, nulla è lasciato al caso. Nemmeno la scenografia del servizio fotografico che, a parte gli scatti autunnali all’aperto, sui tetti, vuole offrirvi particolarissimi scorci ed angoli di una Torino inizio secolo (scorso), rimasti integri in eleganza e fascino puro.
Grazie Mr.
Gatsby, abbiamo voluto dedicarLe la collezione.
Tutto è inziato a girare nella mia testa all’uscita dal cinema, dove avevo assistito imbambolata alla proiezione del film che ne ripropone la storia leggendaria. Fedelissimo al romanzo di
F.Scott Fitzgerald a partire dai dialoghi, i personaggi e le ambientazioni mi hanno ispirato nel profondo. Vi invito a godervi libro e film, sono capolavori.
Grazie a Teresa, ai suoi lavori in lana, perfetti, magistrali, alla sua straordinaria dedizione al mestiere di artigiana, instancabile, insostituibile. Le voglio molto bene e le devo tutto.
Grazie a Fedina (come potrei senza di lei, dolcissima) ed Eliana (splendida giovane new entry), immortalate sui tetti e tra le nebbie di una Torino libery.
Grazie a Chiara e Federico e al tempo dedicato ai ritocchi tecnici.
Grazie a mio marito, fotografo, suggeritore, charmant, ironico e paziente, il mio Gatsby.
Grazie ai titolari dello Studio
[AD2)P] che ci hanno messo a completa disposizione le bellissime sale affacciate su Piazza Vittorio per presentare la collezione a Torino.
Grazie a mamma Marilena e papà Enrico che ospitano ogni anno la collezione, nella nostra bella villa di
Cori, invasa di amiche, ragazze, bambine. Invasa di colori, di risate e di affetti.
