sabato 19 agosto 2023

INTRECCI E RICAMI DI UNA FAVOLA

Questa è la storia della mia ultima sfida: realizzare due costumi rinascimentali per il CAROSELLO STORICO DEI RIONI DI CORI – EDIZIONE 2023, uno per la Priora della contrada di PORTA SIGNINA e l’altro per la sua damigella d’onore. Questa fantastica avventura è iniziata a maggio ed è finita a luglio tra Torino, Roma e Cori, coinvolgendomi in maniera assoluta. Incarico di grande responsabilità, infinite ore di lavoro manuale e cerebrale, tra entusiasmi e paure, ho assaporato un silenzioso ma crescente appagamento personale.
Quando si tratta di lavori che mi appassionano, parto senza minimamente domandarmi quale direzione prendere. Non importa, nulla mi può fermare, neanche i dubbi e le incertezze di tutte le persone che mi circondano e che mi presentano elenchi infiniti di problematiche. I limiti non aiutano i lavori creativi, quindi semplicemente li ignoro.
Cucire un costume d’epoca esula per molti passaggi tecnici dalla sartoria comune, quella che esercito da più di 20 anni. Non avendo competenze specifiche (esistono dei corsi di studi ad hoc per diventare costumisti) la prima cosa che ho fatto, dopo essermi documentata sullo stile dell’epoca attraverso opere d’arte e film in costume, ho cercato di capire come poter strutturare un abito pieno di “impalcature”, rigidità, volumi ed equilibri pazzeschi. Ancora prima di disegnare i modelli e scegliere i tessuti, dovevo capire come costruire gli abiti e soprattutto, come renderli vestibili. Quegli abiti andavano indossati, dovevano sfilare per ore, e per di più, nei mesi più caldi dell’anno. Da perderci il sonno. E credetemi, di notti insonni ne ho vissute parecchie.
Dal momento in cui ho deciso che avrei affrontato una cosa alla volta, risolvendo ogni intoppo con inventiva ed abilità, il gioco ha preso il via. Mi hanno guidato l’amore per il mio lavoro e quello immenso per la mia famiglia: mia sorella Cristina (la priora) e mia nipote Sofia (la damigella) avrebbero avuto gli abiti dei loro sogni.
I bozzetti, i materiali, gli accessori, tutto studiato e scelto insieme a mia madre e mia sorella (in coordinazione con il responsabile artistico del comitato): avevo il necessario per iniziare quello che è stato in assoluto il lavoro più bello della mia carriera di “sarta per passione”.
PUNTO DI PARTENZA: l’utilizzo dei colori della nostra contrada di Porta Signina, Verde e Giallo (oro)
DESIDERIO CONDIVISO: entrambi gli abiti della Priora e della Damigella oltre ad essere adatti alla loro fisicità e ai loro ruoli, volevano anche trasmettere dei messaggi alla comunità.
Sofia è stata giovane portavoce dell’arte e della musica, della loro fondamentale diffusione alle nuove generazioni nel rispetto della tradizione storica e culturale di Cori, paese laziale che vanta origini più antiche di Roma. Ha sfilato portando in mano una lira, perché di piccole lire d’oro era cosparso il suo vestito dai colori identici al manto della Santissima Madonna del Soccorso, protettrice della comunità corese.
Cristina ha voluto e scelto invece il tema della natura per ricordare il suo impegno ormai decennale nel promuovere la conservazione e il miglioramento dell’ambiente naturale di Cori. Ha sfilato con un vestito ricco di elementi floreali, in testa una corona di foglie e bacche e in mano una cornucopia, simbolo di abbondanza e prosperità.
Non mi hanno fermato quasi 1000 km di distanza: ho fatto una sola prova di misurazione ed ho trasportato prima i materiali e poi gli abiti in treno, accuratamente chiusi in una valigia.
Non mi hanno fermato i dubbi tecnici: mi sono documentata, ho chiesto consigli, ho sperimentato, ho disfatto quello che non mi soddisfaceva e l’ho rifatto più volte fino a vederlo esattamente come doveva essere.
Non mi hanno fermato gli ostacoli: ho imparato negli anni che l’ostacolo serve ad avvisarti prima di commetter un errore, ho quindi imparato ad assecondarli. Un ostacolo mi rallenta, mi fa riflettere, ma non mi blocca.
Non mi hanno fermato i pochi mesi di tempo: ho lavorato giorno e notte, perché molte soluzioni mi si sono presentate nel sonno. I ricami a mano hanno riempito intere settimane di solitudine e pace assoluta. Il senso di bellezza ad un certo punto pervadeva ogni angolo del mio atelier; sete, broccati, passamanerie preziosissime, perle e perline, crinolina e tulle dorati, bottoni e foglie, ghirlande e petali, uno spettacolo di sfumature, di aghi e fili, di intrecci e imbottiture che aveva un unico scopo: avvicinarsi alla perfezione.
Osservando con attenzione alcuni particolari portati a termine, non mi capacitavo di come fossi riuscita a fare quella curva, quella piega, quel giro perfetto di cristalli… è stato in una di quelle brevi pause che ho percepito la magia. Che non è una cosa irreale, anzi, credo sia una congiunzione tra la nostra parte razionale, quella sentimentale e quella creativa. Quando la testa segue le passioni, il cuore segue le mani e la fantasia segue una visione, allora ogni cellula si prende per mano e forma un girotondo perfettamente sincronizzato che si muove intorno ad una forza centripeta: la MAGIA.
Con la magia nelle mani e negli occhi ho portato a termine il delizioso abito della damigella d’onore, il ricchissimo vestito della Priora, completo di mantello, entrambi ricamati a mano.
Anche gli ornamenti sono stati creati artigianalmente. La piccola lira sulla testa della damigella è realizzata a mano.
La corona della priora ha richiesto un lavoro minuzioso e lentissimo: ogni elemento è montato e cucito a mano, le foglie metalliche sono state create da un abile incisore su mio disegno, mentre le perle, le pietre e i coralli sono veri e sono stati fissati grazie a sottilissime strutture ramificate.
Ho vissuto mesi di duro lavoro e assoluta bellezza. Il resto l’ho lasciato alle protagoniste, al pubblico e alla memoria. Sia quella che appartiene a Cori che quella custodita dentro di me.
Un’estate piena di vittorie: quelle dei due palii giallo-verdi e quelle piccole, grandi vittorie personali.

Un inchino alla mia maestra e collega Teresa che ha condiviso con me più di qualche giornata "di passione sartoriale"
La mia stima sincera ai professionisti Antonio Neri (per le meravigliose acconciature) e Bernadette Faiola (per il make-up superbo), perché il lavoro di squadra è il più bello che si possa realizzare, ci ho sempre creduto e l'ho sempre incoraggiato.
Infine un grazie speciale agli appassionati fotografi di Cori che hanno contribuito ad arricchire la memoria collettiva con i loro scatti meravigliosi, con i quali hanno raggiunto i cuori della gente nel profondo: Fernando Bernardi, Boban Betti, Ilaria Manciocchi, Piero Manciocchi, Valentina Pacchiele, Marika Zampini, Mariano Giusti e tante altre anime belle.