venerdì 27 luglio 2018

SUPERBO AZZEDINE

Mattina di metà luglio a Londra. L’ingresso del Design Museum al 224 di Kensington High Street mi dà uno dei benvenuti più assolati e limpidi che si possano immaginare per la capitale britannica.
Stavo per entrare in un magnifico salone da dove sarei uscita soltanto e a malincuore, all’ora di pranzo. Sopraffatta dalla perfezione, dal gioco di linee architettoniche e curve sartoriali, fasci di luce museali e riflessi pazzeschi di borchie e reti metalliche, pedane lucenti e bustier da togliere il fiato, riflessi tra specchi e pareti a fare eco con l’eternità.
Couturier di origini tunisine, Azzedine Alaïa inizia la sua carriera nell’atélier di Chistian Dior e successivamente in quello di Guy Laroche a Parigi, dove poi decide di stabilire la sua maison.

Amava le donne prima di amare la moda. Nulla avrebbe potuto quest’ultima senza il genere femminile.

Considerato un outsider della moda, non ha mai seguito stilemi e regole imposte dal mercato, ma ha sempre tradotto in arte la propria ispirazione, tenendosi a distanza dalle passerelle e dal calendario ufficiale delle sfilate.

Amato e ammirato da tutti, stilisti e modelle, ha introdotto tagli e materiali assolutamente innovativi, dalla sua prima sfilata nel 1970 all’ultima, lo scorso anno.

Sempre vestito di nero, ha fatto di questo colore la propria essenza. Laddove ha utilizzato altri cromatismi, gli elementi neri gli sono stati fondamentali per la definizione purista dei volumi e delle forme.
"I MAKE CLOTHES, WOMEN MAKE FASHION"

Rigorosissimo nella tecnica sartoriale, creava attraverso l’uso instancabile delle proprie mani, appoggiando tessuti e materializzando drappeggi direttamente sul corpo femminile, fino alla definizione di un capo che rispondesse perfettamente all’intimo sentire dell’indossatrice.

La sua formazione giovanile presso la School of Fine Art di Tunisi in arti scultoree, lo condurrà per tutta la sua carriera di couturier ad utilizzare la stoffa come fosse marmo o creta.


Molte donne hanno CREATO MODA grazie ai suoi abiti: Greta Garbo, Grace Jones, Lady Gaga, Tina Turner, Scarlett Johansson, Naomi Campbell e Rihanna, per nominarne solo alcune…




La retrospettiva di Londra (ancora fino al 7 ottobre 2018) mi ha totalmente rapito, sorpreso, commosso. Osservare ad occhio nudo e a distanza ravvicinata la perfezione nella manifattura, l’estrema bellezza dei materiali e la plasticità delle forme è stato un privilegio e un onore.
Un fermo immagine sull’eternità che solo pochi eletti riescono a ricercare ed afferrare nel corso della propria vita per farne infine, un personale e libero dono all’umanità.
Grazie Azzedine.